Festival/

LUCI DELL'INDIA - HOLI FESTA DEI COLORI

25 euro

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Insegnante /

Insegnante /

Artista /

Artista

Margherita Baratti /

Nicolò Melocchi

Quando

25 e 26 Marzo

Cosa

Musica, Danza, Yoga. Classi, Performance e Concerti

HOLI - La festa dei colori è il secondo appuntamento dell'anno di Luci dell'India, festival che promuove la cultura indiana in Italia.

La collaborazione con artisti italiani e internazionali permette di creare un ponte tra Oriente e Occidente.

L’anno 2023 vedrà come protagoniste le date delle più importanti festività indiane che hanno l’intento di celebrare la vita e rinsaldare i rapporti tra le persone e le culture.

L’India e l’Italia sono due culle della civiltà che hanno rappresentato per secoli i capisaldi dell’estetica e della filosofia.

Il dialogo interculturale tra questi due Paesi vuole contribuire alla ricerca e alla crescita spirituale con lo studio dello yoga, della musica, della danza e del teatro per valorizzare la tradizione attraverso l’innovazione artistica.

Descrizione HOLI

 

Arrivano i primi boccioli in fiore in una natura al suo primo risveglio dopo il lungo inverno. Tra le mille sfumature di colore si intravede una folla in festa: è arrivata Holi!

Con manciate di colori e sentimenti vivaci, Holi o Holika tinge di gioia ogni parte del mondo. Pur essendo, infatti, una delle festività più antiche nate in India, Holi non ha confini geografici o sociali; è celebrata a livello mondiale, in Italia, in Bangladesh, in Guyana, nelle isole Suryname, nelle Mauritius, negli USA, in Nepal, in Pakistan, nel Sud Africa, a Trinidad, Tobago, nel Regno Unito in Gran Bretagna…

Recente la notizia che il governo pakistano ha promulgato una legge che riconosce Holi, Diwali e la Pasqua come feste nazionali per le minoranze religiose presenti nel paese.

Anche per coloro che vivono fuori dall’India, Holi è vissuta con grande partecipazione. Ciò risponde a diverse ragioni, non ultima quella di rinsaldare le proprie origini culturali e spirituali, oltre al desiderio di riunire la comunità, scambiarsi doni e dolci e rafforzare il sentimento di fratellanza e amicizia reciproche.

Holi si celebra nei giorni che precedono la luna piena del mese di Phalguna (febbraio-marzo).

Questa festa segna l’inizio della primavera, rievoca racconti presenti nelle Scritture e, sin dall’antichità, costituisce un momento in cui tutte le norme sociali sono “sovvertite”. Originariamente legata all’agricoltura, Holi è anche un’occasione per festeggiare i primi raccolti dopo l’inverno.

  

Due dei miti associati a Holi

 

Holi è associata a diversi miti che sottolineano la vittoria del bene su quella del male; della luce sull’ignoranza.

 

Shiva, Parvati e Kamadeva

Un secondo mito, diffuso soprattutto nel Sud dell’India, è associato al Dio Shiva e al Dio Kama.

Il Dio Shiva, conosciuto per essere l’asceta per eccellenza, si era ritirato sulle vette dell’Himalaya dopo il grande dolore generato dalla morte della sua consorte Sati. Entrò in una profonda meditazione con l’intenzione di non uscirne mai.

Nel frattempo, la sua consorte Sati era rinata sulla terra come Parvati, la Bella figlia di Himavan, il Signore della Montagna. Si era messa alla ricerca del suo amato Shiva, ma quando lo trovò egli non la riconobbe e la rifiutò. Ma Parvati non si arrese e decise di sottoporsi anch’ella a una disciplina rigorosa.

Il crescente disinteresse del Dio Shiva verso gli affari del mondo iniziò a preoccupare gli altri Dei che decisero di intervenire; chiesero aiuto al Dio dell’amore Kamadeva. Egli, per il bene dell’umanità, accettò di scoccare una delle sue frecce sul Dio Shiva, seppure fosse conscio del rischio che ciò comportava per la sua incolumità!

Kamadeva scoccò la sua freccia su Shiva e lo distolse dalla meditazione. Adirato furiosamente per questo atto Shiva, con il potere del suo occhio interiore, incenerì il povero Kamadeva. La freccia tuttavia ebbe l’effetto voluto, e così Shiva e Parvati si sposarono e il mondo fu salvo.

La storia di Kamadeva continua con sua moglie Rati, la Notte, che si recò da Shiva per chiedere di graziare il marito. Shiva, Colui che è sempre compassionevole, accettò la richiesta di Rati e mitigò la sua maledizione. Riportò quindi Kamadeva in vita ma gli concesse di vivere in forma invisibile. Da allora egli è infatti conosciuto anche come Ananga, senza membra.

L’incenerimento di Kamadeva è anch’esso ricordato attraverso i falò che le genti del Sud India compiono durante la Holi.

 

Krishna e Radha

Un terzo mito è legato alla figura del Dio Krishna e, in particolare, al suo grande amore per Radha.

Si narra che il Dio Krishna, quando era bambino, fosse geloso della carnagione chiara di Radha rispetto alla sua che era molto scura. Si lamentò di questo con sua madre, Yashoda, la quale scherzando gli consigliò di mettere del colore sul viso di Radha e vedere come sarebbe cambiata la sua carnagione.

Il giovane e dispettoso Krishna prese sul serio le parole della madre e così colorò il volto di Radha.

Il gioco d’amore tra Krishna, Radha e le Gopi che si gettano acqua e polveri colorate è diventato così popolare che la festa di Holi è celebrata con grande entusiasmo soprattutto a Vrindavana e a Mathura.

 

PROGRAMMA

 

La celebrazione avverrà nel corso di due giornate, scandite dallo studio della musica, della danza e dello yoga.

Il primo giorno si costruisce un falò con richiami al significato dei miti associati alla festività, quindi alla vittoria del bene sul male.

La serata è dedicato al puro divertimento. Come d’usanza, la comunità intera, senza distinzioni di alcun genere, classe o religione, si “sbizzarrisce” in giochi esuberanti; ci si dipinge il viso di colori (naturali) e si danza e si canta insieme e si scambiano ghiotti dolcetti.

 

SABATO

 

9:00-10:00 Accoglienza

11:00 Kundalini Yoga con Margherita Baratti

13:00 Pranzo vegetariano

16:00-18:00 Lezione di Musica classica indiana - Bansuri con Nicolò Melocchi e Tabla con Manish Madankar

18:00 Creazione falò

19:30  Cena indiana  

Ore 21:00 Concerto Musica classica indiana 

Paolo Camisani - Sarod

Nicolò Melocchi - Bansuri

Manish Madankar – Tabla

Margherita Baratti – Tampura

Ore 22:00 Performance di Danza e Bollywood Party

Con Nathalie Rajawasala

  

DOMENICA

 

08:00- 09:30 Kundalini Yoga con Margherita

09:45 Colazione

11:00-13:00 Lezione di Musica classica indiana - Bansuri con Nicolò Melocchi e Tabla con Manish Madankar

o

Lezioni di Danza Bollywood con Nathalie Rajawasala

 13:00 Pranzo

15:00 Bagno di Gong con Margherita

15:30 Meditazione di chiusura

  

Costi

Concerto + Performance + Party | 25 euro

Classe di gruppo (Danza / Musica) | 30 euro

Classe di Yoga | 15 euro

Classe privata di Musica (Bansuri / Tabla) | 40 euro

Cena indiana | 25 €

Pranzo indiano | 20 €

Bagno di Gong | 10 €

Pacchetto due giornate | 180 €

Il pacchetto include:

  • Concerto + Performance + Party

  • cena indiana

  • due classi di gruppo

  • due classi di Yoga

  • colazione

  • Cena indiana

  • bagno di gong

  • meditazione

Non include il pernottamento.

Descrizione classi

DANZA CLASSICA INDIANA - BOLLYWOOD

Questa danza è una miscela di numerosi stili che attraversano tutta la storia dell’India e d’influssi di altre danze: movenze arabe e mediorientali, passi di hip-hop e ritmi latino americani. Solo in India si contano più di 300 stili di danza che includono anche le danze classiche. La danza Bollywood è ormai conosciuta a livello internazionale. In ogni film di Bollywood, durante i passaggi di danza si raggiunge il culmine dell’azione, si svelano sentimenti ed emozioni ed avvengono passaggi chiave della trama del film! Questa danza è quindi sinonimo di movimento, grazia ed eleganza, espressività, mimica facciale, ma soprattutto divertimento.

Durante le lezioni verranno proposti esercizi e sequenze coreografiche di vari stili di Bollywood, sia nel New Style che Old Style, che permetteranno agli allievi di fare proprie diverse tecniche e trovare ciascuno lo stile che rispecchia più la sua personalità ed energia.

Gli allievi avranno modo di fare propria la tecnica di questa danza sviluppando il talento di ognuno, approfondendo una nuova cultura. Verranno proposti esercizi di isolazioni, blocchi e onde, velocità nelle sequenze coreografiche e stretching.

E allora che cosa aspetti? SCATENATI!

  • Ottieni una migliore comprensione di conteggi e battiti.

  • Impara le coreografie di recenti hit di Bollywood.

  • Divertiti mentre ti godi la cultura indiana.

Insegnante: Nathalie Rajawasala

MUSICA CLASSICA INDIANA - PERCUSSIONI TABLA

È lo strumento a percussione per eccellenza della musica Hindustani(Nord India), proviene da una lunga tradizione, trasmessa oralmente da maestro ad allievo, che ha sviluppato e integrato varie tecniche e linguaggi. Oltre al vasto repertorio della tradizione del Tabla solo, lo strumento è usato per l'accompagnamento della musica vocale, strumentale e della danza. Nella musica Classica Indiana la percezione e l'ordinamento del tempo sono indispensabili per lo sviluppo tematico e per l'improvvisazione.
La finalità del corso è quella d’insegnare aconoscere lo strumento, i principali cicli ritmici e il loro repertorio.

Un ottima occasione per avvicinarsi e approfondire lo studio del ritmo (tala)  nella musica Indiana, l’apprendimento della tecnica, del linguaggio e del suo repertorio, struttura e improvvisazione.

Una esperienza che arricchirà la vostra conoscenza e consapevolezza del ritmo.

Insegnante: Manish Madankar

MUSICA CLASSICA INDIANA - FLAUTO BANSURI

Il bansuri (o flauto indiano o flauto di bambù) è un tipo di flauto traverso, uno dei più antichi strumenti musicali della musica classica indiana: sembra che sia stato sviluppato in modo indipendente rispetto ai flauti occidentali. Si dice che la divinità Krishna sia un maestro dello strumento, così come Ganesha la divinità con la testa di elefante, spesso raffigurata nell'atto di suonare un flauto.

I flauti indiani sono strumenti molto semplici se paragonati ai moderni flauti occidentali da concerto; essi vengono fabbricati con canne di bambù e sono senza chiavi.

La tecnica esecutiva prevede un'impostazione diversa da quella del flauto traverso dell'orchestra occidentale, in quanto sono le falangi delle dita a turare i fori e non i polpastrelli. Questa tecnica d'impugnatura consente al musicista di poter chiudere i fori con estrema agilità e precisione consentendogli di creare effetti di glissato e porzioni di tono anche minimali, effetti altrimenti scomodi da ottenere con l'impostazione occidentale.

Il Bansuri ha sei fori per le dita e un foro per il suono; viene suonato principalmente nella musica indostana la musica del nord dell'India viene anche suonato in Nepal, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka.

Le lezioni sono condotte nel metodo di apprendimento tradizionale indiano "Guru Shishya Parampara" nel quale la Musica viene trasmessa in modo orale, con particolare attenzione alla tecnica, alle ornamentazioni melodiche e all'interpretazione del Raaga.

Insegnante: Nicolò Melocchi

KUNDALINI YOGA

Il Kundalini Yoga, detto anche “yoga della consapevolezza”, è una pratica che affonda le sue radici negli antichi testi tantrici, ma che ha avuto una grande diffusione nel mondo occidentale a partire dagli anni Sessanta.

Insieme ad Hatha, Raja, Laja e Mantra Yoga, il Kundalini fa parte di una corrente del Tantrismo che per lungo tempo venne tenuta segreta e tramandata solo per via orale, da Maestro a discepolo.
E se l’Hatha Yoga rappresentava l’aspetto più “fisico” della pratica, il Kundalini ne era prima di tutto la scienza energetica.

Il risveglio della Kundalini o, per meglio dire, la presa di coscienza dell’individuo di questa forza sopita, può avvenire in modo graduale e controllato, ma talvolta è un evento esplosivo e repentino, che può portare cambiamenti profondi e duraturi sia sul piano fisico che su quello psicologico e spirituale: per questo motivo si è a lungo ritenuto che la sua conoscenza fosse destinata solo a studenti di un lungo percorso iniziatico.

La divulgazione degli insegnamenti del Kundalini Yoga al grande pubblico è piuttosto recente e si deve all’impegno del Maestro Yogi Bhajan, che a partire dalla fine degli anni Sessanta del XX secolo, introdusse la pratica negli Stati Uniti.

Qui si sviluppò e trovò terreno fertile per la diffusione, perché, secondo le parole di Yogi Bhajan, “Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine in cima a una montagna e fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gente che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno: nel mondo moderno in cui viviamo c’è una tremenda pressione, silenziosa ma precisa che ci sconvolge e ci possiede, a tal punto che non sappiamo se siamo reali o non reali”.

Insegnante: Margherita Baratti

Per iscrizioni e prenotazioni:

Mail: info@palazzocaprioli.org

Telefono: 331-7585912

Vuoi maggiori informazioni? Scrivimi.

Palazzo Caprioli

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