Il Palazzo

Palazzo Caprioli è una casa che ti accoglie e ti offre uno spazio di ricerca, crescita, espressione e cura.

Insieme creiamo un luogo dove condividere valori, ognuno con il suo coraggio e desiderio di vivere con gioia.

Un po' di storia

Questo Palazzo sono le mie radici;

è la mia nonna Maria, i suoi quattro fratelli e cinque figli, i miei zii.

È la nonna Claudia, che pur non avendo mai vissuto qui, è presente.

Alle mie nonne artiste dedico questo progetto.

È il luogo dove sono cresciuta, con le galline, i cavalli e i conigli.

Dove giocavo nella grotta e correvo da una radice all’altra della magnolia a piedi scalzi, sentendo che quella era la mia base di partenza. Da lì iniziavo a correre.

Questa casa sono le rose della bisnonna Camilla, sono i passi saggi del nonno Mario, sono le risate e i pianti dei bambini.

Sono gli abbracci di mio fratello.

Questo Palazzo sono tutte le persone che hanno vissuto qui dal XVI secolo.

È la forza della mia mamma Piera, erede dell’amore, regina della casa che, travolta da un nuovo mondo, ordine o caos a lei prima ignoto, ha saputo accogliere e trasformare con la cura propria di una mamma.

È l’umiltà di mio padre Sandro che ispira con il suo cuore e con la sua saggezza così concreta e tangibile.

Lui qui ci è cresciuto, ha visto Gussago cambiare, eppure senza alcun giudizio mi insegna costantemente con il suo esempio ad amare la mia terra.

Qui sì c’erano porte, ma non c’erano serrature.

La nonna Maria mi disse una notte in sogno: “Margherita tranquilla, alla fine non sono importanti le credenze, le religioni e i dogmi. L’unica cosa che conta è la solidarietà”.

La famiglia Caprioli visse qui tra guerre e feste.

“Fin dal Quattrocento la nobile famiglia Caprioli abitava a Sale di Gussago. La proprietà rimase sempre alla famiglia per linea diretta fino alle divisioni tra i figli di Francesco q. Giulio Tartarino (1833-1916). Alla morte di Francesco, il palazzo passò alla sua primogenita Camilla moglie del dr. Filippo Grasso e successivamente alla morte di questa la proprietà fu rilevata dalla figlia Maria in Baratti.” La storica E. Timelli

Oggi la grande sala da ballo accoglie tutte le attività del centro, che ha il nome dei miei antenati. In loro onore.

Fu sempre luogo d’incontro, di condivisione e di celebrazione.

I colori dei suoi affreschi della prima metà del XVIII secolo e il camino retto da due tenaci cariatidi della stessa epoca, sono fonte di continue ispirazioni.

Come la Polissena, che come dice il suo stesso nome di stranieri se ne intende.

La sala accoglie, la sua storia ci abbraccia.

Altre stanze sono dedicate ad accogliere gli ospiti, come il cucinone con un antico lavabo e pozzo, il cuore della casa.

Palazzo Caprioli

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